Dotarsi di un software di monitoraggio energetico, efficientare i propri sistemi aziendali ed essere ricompensati per farlo. Potrebbe sembrare troppo perfetto per essere vero, invece questo è il modo in cui funzionano i certificati bianchi. L’unica cosa che viene richiesta, al di là del raggiungimento di reali risparmi energetici, è che questi siano misurati. Azione banale? Azione complessa? Vediamolo.

Vale la pena soffermarsi sul concetto chiave della misurazione, prima di entrare nel merito di cosa siano i certificati bianchi e di chi ne abbia diritto, dal momento che:

  • tali titoli sono quantificati sulla base del risparmio energetico conseguito con interventi di riqualificazione energetica,
  • esiste una quota di risparmio energetico al di sotto della quale non è possibile accedere al meccanismo.

La necessità di misurare e dimostrare il risparmio energetico conseguito pone quindi aziende, ESCO ed EGE di fronte a quattro grandi necessità:

  1. individuare gli sprechi nei processi aziendali
  2. essere in grado di misurare i consumi energetici prima e dopo l’implementazione del progetto di efficientamento
  3. (soprattutto per le aziende) avere un sistema che possa comprovare i dati elaborati dal proprio referente per il progetto di riqualificazione
  4. essere in grado di prevedere se si riuscirà a superare la soglia minima per accedere al meccanismo

Misurare i consumi, identificare le inefficienze, calcolare il risparmio energetico conseguito.

Com’è possibile sapere dove intervenire per conseguire una reale efficienza energetica se non si ha una visione chiara dei flussi energetici, dei macchinari, processi e cattive abitudini che portano all’inefficienza energetica? Semplice: non è possibile. L’unico modo per avere queste risposte è utilizzare un software di monitoraggio energetico che permetta di identificare i siti e i dispositivi più energivori e di monitorare ed ottimizzare le prestazioni energetiche in modo continuo.

Con un software come Energis.Cloud, che utilizza algoritmi di Intelligenza Artificiale, è possibile non solo monitorare, ma anche prevedere i consumi. In questo modo si ottengono dati che permettono di capire se gli sforzi che si vogliono implementare sono sufficienti per accedere al meccanismo.

La lettura, da parte di un professionista dell’energia, dei dati forniti dal software di monitoraggio (ed eventualmente di previsione) permette di individuare le azioni più consone per ridurre i consumi energetici aziendali.

Al termine del progetto, l’esperto di energia dovrà utilizzare strumenti che gli permettano di calcolare con precisione i risparmi energetici realmente conseguiti. A questo proposito, nel D.M. 10 maggio 2018 si legge che:

Il consumo di baseline è pari al valore del consumo antecedente alla realizzazione del progetto di efficienza energetica, fermo restando quanto previsto all’art. 6, comma 6. Nel caso di nuovi impianti, edifici o siti comunque denominati per i quali non esistono valori di consumi energetici antecedenti all’intervento, il consumo di baseline è pari al consumo di riferimento.

Con i certificati bianchi finanzi anche il software di gestione energetica (energy management software)

Abbiamo a questo punto capito che un energy management software è molto utile per accedere al meccanismo dei certificati bianchi. Ma questa non è l’unica notizia che abbiamo in serbo in questo articolo: con il meccanismo dei certificati bianchi, l’agevolazione che si può ottenere non riguarda solo la misurazione del risparmio conseguito, ma anche alcuni strumenti utilizzati per raggiungere questo fine.

Nel D.M. 10 maggio 2018, tabella 1 allegato 1, si legge, tra le tipologie di interventi:

  • adozione di sistemi di segnalazione e gestione efficienti
  • adozione di sistemi di analisi dati sui consumi di singoli impianti, utenze e veicoli
  • sistemi di power quality

In merito ai tre punti dell’elenco, Energis.Cloud rientra nei criteri di finanziamento. Questo significa che l’adozione del nostro software può non solo essere fondamentale per ottenere i certificati bianchi, ma che il suo costo può essere essere totalmente riassorbito grazie a tale meccanismo.

Questa è un’informazione doppiamente positiva per le aziende obbligate ad effettuare progetti di efficientamento energetico (esempio: distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50.000 clienti finali, aziende energivore e grandi imprese).

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